Tuttavia, il fatto che, alla nona settimana di gravidanza, in un esame con gli ultrasuoni possa già sentire il battito cardiaco, la tocca profondamente. Sua madre si mostra contrariata: «Io abortirei!» La madre del ragazzo di Claudine, invece, reagisce positivamente e informa la giovane coppia dell’esistenza della centrale d’emergenza dell’Aiuto svizzero per madre e bambino. Poco dopo ha luogo un’intensa discussione a tre: la consulente dell’ASMB, Claudine e il suo ragazzo. Il ragazzo si esprime: «Non posso assumere la responsabilità finanziaria per un figlio!»
La consulente si fa spiegare con precisione la situazione della giovane coppia e affronta le preoccupazioni esistenti. Offre un aiuto concreto e fissa un prossimo appuntamento telefonico. Il giorno dopo la coppia si reca al servizio cantonale di consulenza per donne incinte; Claudine non contatta più l’ASMB. La sua consulente cerca più volte di raggiungerla, ma invano.
Finalmente, dopo una settimana, Claudine richiama e spiega: «Abbiamo avuto nel frattempo due appuntamenti in ospedale per abortire! Ma ogni volta ho pianto talmente che siamo stati rimandati a casa dal personale!» La consulente dell’ASMB si sente sollevata: «Mi congratulo con voi per esservi schierati in favore della vita del vostro bambino. Con l’aiuto necessario andrà tutto per il meglio!» La nebbia ha così iniziato a diradarsi. Al momento del buono stampa di questo articolo, la nascita del piccolo è ormai imminente. Tutti se ne rallegrano. L’ASMB sarà comunque sempre a disposizione di Claudine e del suo bambino, qualora ne avessero bisogno.