IT
Tanti babmini rimangono in vita.

Il bambino – chance per una nuova vita

Colma d’apprensione, una donna di circa 40 anni si reca all’ospedale cantonale per un controllo. Si è accorta di essere in attesa di un bambino. Quando la dottoressa dell’ospedale apprende che la donna non dispone di sufficiente copertura sociale ed è senza marito, e per di più ha recentemente perduto il posto di lavoro, le consiglia subito di abortire. La gestante rimane senza parola. Automaticamente, riaffiorano alla sua memoria cupe immagini di un precedente aborto.

Con voce tremante esclama: «Già l’ho provato una  volta … Mai più! Mi è costato tanta sofferenza!» La giovane dottoressa mostra un attimo di sorpresa, poi, con esitazione, risponde: «In tale caso … ho un’idea, si rivolga all’Aiuto svizzero per madre e bambino. Qui è il nu-mero gratuito della centrale d’emergenza di  quest’organizzazione.» Appena a casa, la donna chiama l’ASMB. La consulente all’altro capo della linea approfondisce il discorso, e presto le è chiaro che la donna desidera ardentemente di dare un nuovo indirizzo su una retta via alla propria esistenza, anche se non sa bene come. La sua è una situazione difficile: il partner, padre del bambino, lavora solo saltuariamente e quindi non può provvedere a lei, oltretutto eccede frequentemente nel consumo di bevande alcoliche, per questo la convivenza della coppia è tutt’altro che facile. La donna stessa è in ritardo con il pagamento della pigione e dei premi della cassa malati. 

La consulente le infonde coraggio. La donna ha senz’altro la possibilità di cominciare, con il bambino, una nuova vita – solo che ne sia disposta. L’ASMB è pronta ad aiutarla a tale riguardo. Dopo altri colloqui su vita in comune e matrimonio, questioni finanziarie, ricerca di un posto di lavoro e preparativi per la nascita, le cose prendono forma concreta: l’ASMB si accolla il pagamento dei premi arretrati della cassa malati e offre un aiuto per provvedere al corredo del nascituro, inoltre promette un contributo mensile ai costi del bambino. La mamma in attesa si iscrive ad un corso di preparazione al parto. Quanto più si avvicina il momento del parto, tanto più matura anche nel padre del bambino il senso di responsabilità. Lentamente arriva a smettere del tutto il consumo di bevande alcoliche, e poco dopo riesce anche ad ottenere un’occupazione stabile e meglio remunerata. 

Con la nascita si avvera un sogno della donna: un sano maschietto! Gioia e ricono-scenza le sono scritte sul volto. Per la consulente però il lavoro non è ancora finito: deve controllare che quest’inizio positivo continui anche dopo il parto. Per questo rimane in contatto. Nella vita quotidiana della donna è chiaramente presente una maggiore stabilità. Anche il piccolo cresce bene. Adesso mancano ancora solo le nozze …La consulente dell’ASMB è chiamata già ad occuparsi di nuovi casi. Alla mamma augura ogni bene e le assicura che, in caso di necessità, può sempre ricorrere all’ASMB, sempre a sua disposizione, anche nel futuro.