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Cartellone 'Mi-senti'
Cartellone dell’ASMB «Mi senti?» a Basilea. (© ASMB)

Attacco ideologico contro cartellone dell’ASMB

A intervalli regolari l’ASMB è preso di mira da taluni media e organismi statali. Ultimo esempio in questo senso: la Basellandschaftliche Zeitung (bz) si indigna per un cartellone dell’ASMB che mostra l’ecografia di un nascituro accompagnato dalla scritta «Mi senti?». Tanto che il Dipartimento dell’educazione (DE) di Basilea-Città ne ordina la rimozione. A ragione? – Niente affatto!

Il cartellone pubblicizza l’offerta di aiuto che l’ASMB rivolge alle donne in difficoltà che pensano di abortire. Ad esse sono offerti consulenza e sostegno gratuiti. Il manifesto è affisso in uno dei più grandi stabilimenti balneari della Svizzera, il «Bachgraben» di Basilea. Il 23 luglio 2018, la bz, prendendo spunto dal cartellone, attacca in un suo articolo l’ASMB. Il DE, dando seguito alla richiesta del giornalista, dispone la rimozione del cartellone!

Affermazioni invece di fatti

L’ASMB viene descritta come un’organizzazione che usa il cartellone per fare della «propaganda politica», il che è «inopportuno» agli occhi del DE. Anche se la portavoce del DE riconosce al – l’ASMB il rispetto delle regole vigenti per le affissioni, conferma tuttavia che il cartellone deve essere rimosso, cosa che poi puntualmente accade.

Vi è però che il termine «propaganda politica » non calza affatto all’ASMB, che è un’organizzazione di aiuto senza orientamento politico, oltretutto certificata Zewo. Del resto, il cartellone non fa alcuna dichiarazione di natura politica: infatti non fa altro che pubblicizzare un’offerta di aiuto.

Ma la bz preferisce convincere i suoi lettori con esternazioni arbitrarie invece che con i fatti: e così definisce l’ASMB non una fondazione che offre aiuto alle donne incinte in difficoltà, bensì una «organizzazione anti-abortista radicale» e il «quartier generale degli oppositori dell’aborto in Svizzera».

DE fuorigioco giuridicamente

Sembra incredibile: l’immagine di una persona non ancora nata accompagnata dalla scritta «Mi senti?» viene fatta assurgere a scandalo dai media e dalle autorità! Si trattasse di un cartellone per la protezione dei ricci non ci sarebbero state critiche. Il DE, con il suo intervento, è finito in fuorigioco giuridico. Agisce contro la legge e viola il diritto costituzionale alla libertà di espressione.

Ironia della storia: il cartellone fa parte di una campagna condotta dall’ASMB del 2017. La sua esposizione era prevista fino a metà settembre 2017, ma a causa di una svista della società di affissione è rimasto esposto gratuitamente.