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Metodi e mezzi dell’aborto

Secondo la comunicazione dell’Ufficio federale di statistica (UST) del 4 giugno 2023, nel 2022 sono stati registrati 11’341 aborti in Svizzera. Si tratta del numero più alto da quando l’UST ha iniziato a tenere queste statistiche e significa un aumento del 2,6% rispetto all’anno precedente. Ancora una volta, secondo l’UST, il 5% degli aborti è  intervenuto dopo la 12a settimana di gravidanza. Ciò corrisponde a 567 aborti tardivi! Dietro ogni aborto si nascondono dei destini – destini di piccoli esseri umani che perdono la vita -, destini di madri e padri, di medici e di altre persone coinvolte, responsabili della morte di questi piccoli esseri umani. Qui di seguito sono elencati i numerosi metodi e mezzi che sono stati messi a punto per rendere possibili gli aborti.
 

La pillola del giorno dopo

Composizione: gestageni* denominati levonorgestel

La pillola del giorno dopo è un preparato ad alto dosaggio di ormoni, utilizzato successivamente a un rapporto sessuale al fine di impedire una gravidanza. La “pillola del giorno dopo” ha un duplice effetto: impedisce l’ovulazione della donna nel caso in cui sia assunta precedentemente ad essa (effetto inibitore sull’ovulazione); se l’ovulazione della donna ha invece già avuto luogo e l’ovulo è stato fecondato da uno spermatozoo, tale pillola impedisce l’annidamento dell’embrione (effetto inibitore sull’annidamento), provocando in tal modo un aborto precoce.

RU 486 (mifepriston)

Composizione: antiprogesterone

Il progesterone – l’ormone della gravidanza – è indispensabile allo sviluppo della gravidanza e del bambino: predispone l’utero ad accogliere e ad assistere il bambino, diminuisce la contrattilità uterina (impedisce i crampi che potrebbero arrecare pericolo al bambino). Esso rafforza il collo dell’utero e costituisce per il corpo della donna il segnale che gli indica in modo duraturo di prendersi cura del bambino. Il mifepriston blocca l’assorbimento di progesterone da parte dei recettori (cellule nell’utero) in modo tale che l’ormone non possa più esplicare la sua efficacia nelle cellule. Di conseguenza, l’assistenza prestata al bambino all’interno dell’utero viene sospesa. Il bambino patisce la fame, la sete e soffoca dopo grandi sofferenze protrattesi più giorni. Favorendo l’insorgenza di crampi e dilatando nonché ammorbidendo il collo dell’utero, mifepriston provoca, oltre alla morte del bambino, anche la sua esplusione.

Curettage

Il curettage viene effettuato fino alla 12a settimana di gravidanza. L’embrione viene frantumato all’interno dell’utero per mezzo di uno strumento chirurgico e raschiato con il tessuto annesso mediante uno strumento simile a un cucchiaio (curette). La bocca dell’utero dev’essere precedentemente dilatata.

Curettage per aspirazione

Attraverso la cervice* viene introdotta una cannula mediante la quale si esercita una forte aspirazione che lacera il bambino e lo risucchia. Qualora, nell’ambito della successiva ricomposizione delle parti e dei tessuti del bambino, dovessero mancare degli elementi, andrà effettuato un ulteriore curettage. Il metodo dell’aspirazione offre la possibilità di un’utilizzazione degli embrioni per altri scopi. In tal senso, a seconda delle dimensioni dell’embrione si può provvedere affinché siano impiegate cannule più grandi in modo da consentire anche il passaggio della testa del bambino.

Aspiratore di vuoto manuale (manual vacuum-aspirator)

È applicato già dal 1927. Diversamente dal curettage per aspirazione, questo tipo di aspirazione ha luogo senza corrente elettrica, in modo puramente manuale mediante un sistema meccanico di aspirazione. Non essendo somministrata alcuna anestesia, tale strumento viene utilizzato principalmente nel Terzo Mondo. L’embrione viene estratto praticamente intatto – ancora vivo – e in parte utilizzato immediatamente per altri fini.

Dilatazione ed evacuazione

Un metodo di aborto impiegato dopo la 12a settimana. Dapprima la bocca dell’utero viene dilatata e ammorbidita, ad es. con mifepriston o misoprostol, dopodiché ha luogo l’aspirazione di vuoto elettrica mediante l’uso di cannule di diametro fino a 16 mm e con l’ausilio di un forcipe.

Aborti dopo la 14a settimana

Dopo la 14a settimana un aborto viene usualmente effettuato con l’uso di prostaglandine*. Viene provocato un parto mediante la somministrazione di prostaglandine* quale mezzo che stimola le contrazioni. Il bambino viene ucciso prima di nascere e giunge quindi al mondo morto diverse ore dopo oppure, nel caso in cui sopravviva alle manovre abortive, viene collocato in uno spazio adiacente e lasciato morire.

Aborti dopo la 20a settimana

  1. Per impedire che nasca vivo da un parto provocato, spesso il bambino viene ucciso prima. In questo caso si utilizza il cloruro di calcio, iniettato direttamente nel cuore del bambino, oppure sostanze chimiche quali l’acido etacrinico rivanol, un disinfettante iniettato nel sacco amniotico, il quale provoca la corrosione mortale del bambino che viene al mondo giallo come un limone.
  2. Il parto viene provocato dapprima mediante prostaglandine* quale stimolante delle contrazioni. Ucciso nel grembo materno, il bambino nasce quindi morto diverse ore dopo, oppure – qualora sopravviva alle manovre abortive –  viene avvolto in una coperta e lasciato morire in uno spazio adiacente.
  3. Nel caso del piccolo taglio cesareo (sectio parva) l’utero viene aperto attraverso incisione del ventre della madre. Il bambino viene dapprima ucciso (in genere con un apposito forcipe) dopodiché estratto.
  4. Nel caso di aborto con nascita parziale (Partial Birth Abortion) il bambino viene estratto fino all’altezza della testa; nella stessa viene prodotto un foro da cui sarà aspirato il cervello, dopodiché si provvede a portare a termine il parto. L’uccisione del bambino dopo la nascita può avvenire anche mediante decapitazione (separazione della testa con una forbice di Siebold) o mediante perforazione (trafittura della scatola cranica).

Spiegazione di vocaboli

Gli *estrogeni sono ormoni sessuali femminili. Essi esercitano un ruolo importante principalmente nella prima metà del ciclo femminile. Gli estrogeni sono responsabili dell’ovulazione, preparano l’utero a una possibile gravidanza.

I *gestageni sono ormoni sessuali femminili. I gestageni impediscono l’ovulazione e accrescono la viscosità della mucosa cervicale*. Costituiscono l’ormone dominante durante la seconda metà del ciclo femminile. Predispongono l’utero a una possibile gravidanza.

I *progesteroni sono gestageni naturali.

Le *prostaglandine sono ormoni tessutali, presenti in pressoché tutti gli organi. Esercitano un influsso su numerosi processi nell’organismo, fra cui la dilatazione dei vasi sanguigni, gli stati dolorifici e le infezioni. Rivestono un ruolo importante agendo sulla muscolatura dell’utero e del collo dell’utero. Le contrazioni dell’utero percepite come dolorose da molte donne nelle prime ore delle perdite mestruali, sono determinate dall’azione delle prostaglandine.

*Cervice: collo dell’utero

*Endometrio: mucosa uterina